Dell Latitude P21L- Istruzioni
Dell Latitude P21L- Manuale d'uso in formato PDF online
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Manuale d'uso Dell Latitude P21L
Sommario
3 INTRODUZIONE .......................................................................................................... 5 PARTE PRIMA. Nation versus population: reazione nobiliare e monarchia assoluta ....................................................................................................
5 Introduzione Questo lavoro nasce dal tentativo di indagare, in una prospettiva storico-concettuale 1 , il concetto di rappresentanza in Maximilien Robespierre, scelto fra i leader giacobini per la costante e profonda attenzione da lui riservata, in tutta la sua vicenda politica, alla riflessione s...
6 La suddivisione del lavoro rispecchia, rovesciandoli, questi passaggi della ricerca. Esso risulta così strutturato in due parti: nella prima (Nation versus population: reazione nobiliare e monarchia assoluta) abbiamo tentato di mettere a fuoco i concetti di popolo e nazione, così come essi, attrav...
7 genealogiche differenti, così come esse si sono sedimentate e depositate nell’impasto della cultura politica del momento 2 . Infine, per quanto riguarda i riferimenti bibliografici delle fonti e le eventuali abbreviazioni e sigle che abbiamo ritenuto di impiegare, essi saranno forniti in nota nel ...
9 Parte prima. Nation versus population: reazione nobiliare e monarchia assoluta L’obiettivo della prima parte consiste nel tentativo di mettere preliminarmente a fuoco che cosa significano, alle soglie della Rivoluzione, le parole popolo e nazione, e quale concetto è da esse veicolato. Un punto di ...
11 Capitolo primo. Che cos’è il terzo stato? Sieyès fra scienza e battaglia politica 1. Individui o nazione? 1.1 Sieyès scrive il suo celeberrimo pamphlet Che cos’è il terzo stato? 1 a ridosso della riunione degli Stati generali del 1789, nello stesso periodo in cui la monarchia si appresta a prepar...
12 A questo punto resta però una precauzione da prendere. Infatti, chi garantisce che le decisioni prese dai membri delegati corrispondano effettivamente all’interesse comune risultante dal gioco delle volontà dei singoli membri, e non assecondino invece l’interesse di un gruppo particolare di assoc...
14 La Nazione esiste prima di ogni cosa, essa è l’origine di tutto. Prima di essa e al di sopra di essa non c’è che il diritto naturale 10 . Si potrebbe pensare che il riferimento al diritto naturale torni ad indicare il livello dello stato di natura, in cui vi siano soltanto individui isolati che n...
15 ha una sua natura, delle proporzioni, delle regole che l’assemblea dei rappresentanti deve poter riprodurre 14 . Che cosa, dunque, viene prima? Il formalismo della teoria politica, che a partire dalle volontà libere e indipendenti degli individui astratti deduce il meccanismo sociale, ovvero l’es...
17 La situazione è dunque davvero paradossale: ciò che sostanzialmente costituisce la nazione, ciò che la fa essere e che la mantiene in vita viene tenuto lontano dal livello formale della decisione politica; a pesare invece nella formazione delle leggi è un piccolo manipolo di aristocratici, i qual...
19 Capitolo secondo. L’Histoire de l’ancien gouvernement de la France di Henri de Boulainvilliers 1. Indagine storica e battaglia politica 1.1 I tre volumi dell’Histoire de l’ancien gouvernement de la France 1 , scritti dal conte Henri de Boulainvilliers 2 agli inizi del Settecento e pubblicati post...
21 Correndo il rischio di rimanere impigliato nelle maglie della narrazione di Boulainvilliers, ritengo assolutamente necessario soffermarmi sui principali snodi della sua argomentazione: essa segna infatti, per la Francia del Settecento, un tornante decisivo nel modo di riflettere sui fondamenti ch...
22 possibile solo a fronte della privazione della libertà inflitta ai Galli attraverso la conquista capitanata da un re particolarmente valoroso e violento 11 ; dall’altro la problematicità creata dalla nuova situazione, nella quale la tradizionale libertà dei Franchi deve trovare una possibilità di...
23 cioè guerrieri gelosamente fieri della propria libertà ed indipendenza, ed assolutamente diversi dai Galli che, conquistati, sono divenuti loro servi. La libertà è dunque opposta alla schiavitù che deriva dalla sconfitta in guerra, mentre è pienamente compatibile con l’accettazione volontaria di ...
25 È su di esse che intendo ora portare l’attenzione, poiché è riflettendo su Carlo Magno che Boulainvilliers chiarisce in maniera definitiva che cosa egli intenda per nazione e, soprattutto, per governo della nazione, delineando i contorni di un vero e proprio «sogno carolingio» 26 , il quale costi...
26 tutti questi casi il ruolo svolto dalle assemblee non è fittizio, ma assolutamente reale: il re non decide nulla se non ha prima acquisito il consenso del Parlamento 30 . Per questa via, toute la dignité de la Nation et des ses Rois même résidoit en cette Auguste Assemblée, qui étoit d’ailleurs l...
27 rapporti sociali e politici, sulle istituzioni che Carlo aveva creato attorno a sé e, soprattutto, sul ruolo svolto dalle assemblee generali. Esse, convocate regolarmente due volte all’anno, erano composte da due ordini – la nobiltà e l’alto clero –, che deliberavano su tutti gli affari davvero i...
28 Del resto, ci suggerisce Boulainvilliers, non può funzionare che così quando si tratta di individuare il bene comune in un secolo il cui carattere specifico è quello del disinteresse personale, e tutti i membri della comunità politica sono intimamente persuasi che il loro bene particolare si può ...
29 abbiamo appena cercato di ricostruire. Dopo aver sottolineato come l’esito di tale percorso, che ha bisogno della «vertu» di un re saggio e sapiente per essere raggiunto, sia la condizione essenziale perché la società non venga politicamente distrutta, perché anzi viva e prosperi, si fortifichi, ...
31 soggetti in campo, re e società, da cui soltanto può sgorgare la fides, la fiducia che sola fa di essi un unico corpo. Raggiunta questa situazione, i singoli atti di governo non sono a quel punto che qualcosa di quasi secondario, in quanto procedono automaticamente dalla natura delle cose e, a pr...
32 È proprio su quest’ultimo punto che i re concentrano i loro sforzi: rendendosi perfettamente conto di come, per diminuire l’influenza dei signori, essi dovessero innanzitutto aumentare quella del resto della popolazione, e cavalcando abilmente la concomitante diffusione della nuova civiltà urbana...
34 dei Cento anni, è per Boulainvilliers la più forte riprova di questo assunto. Egli, ripercorrendo puntigliosamente la storia degli Stati generali e traducendo sovente articolo per articolo le ordinanze che ne risultarono, mostra come anche quando il Terzo stato riuscì a superare la disposizione s...
35 dell’assolutismo è saldamente imboccata da parte dei Capetingi e, all’inizio del XV secolo, non vi è quasi più traccia delle consuetudini antiche: non vi è più nessuna capacità di resistenza da parte della società intera nei confronti della volontà dei sovrani. L’atto in certo senso conclusivo di...
36 non costituiscono che una travagliata e lunga fase di passaggio, innescata e cavalcata dai monarchi al fine di imporre senza distinzioni a tutti i membri della comunità la propria autorità senza limiti. La Francia che esce dalla guerra dei Cento anni affacciandosi alla modernità è dunque un paese...
37 Già nel 1689 Jurieu, teologo e pastore protestante, costretto all’esilio dai provvedimenti contro gli ugonotti presi da Luigi XIV, i quali culmineranno con la revoca dell’editto di Nantes, tracciò, nella sua opera intitolata, assai significativamente, Les soupirs de la France esclave, una critica...
38 Discours sur la servitude volontaire. Egli, nel tentativo di mostrare come un potere dispotico non sia fondato su nessun’altra cosa se non, in definitiva, sull’assenso volontario concesso dagli uomini al loro tiranno, vuoi per abitudine, vuoi per interesse, si chiede infatti: comment douter alors...
39 governo dispotico contraddice ogni possibilità di comunanza fra gli uomini, negandone la natura intimamente sociale. 5.2 È sorprendente notare come, partendo da queste stesse premesse, Jacques-Bénigne Bossuet 66 – quel Bossuet contro cui Boulainvilliers polemizza, e che si scontrò duramente, non ...
40 «Tout Israël sortit comme un seul homme. Ils estoient quarant mil hommes, et toute cette multitude estoit comme un seul». Voilà quelle est l’unité dans un peuple, lorsque chacun renonçant à sa volonté, la transporte et la réduit à celle du Prince et du magistrat. Autrement nulle union ; les peupl...
41 nati figli, hanno bisogno di essere comandati dal padre, nello stesso modo in cui il padrone domina sugli schiavi e sui servi: bisogna dunque che essi siano completamente sottomessi all’autorità del re, loro padre terreno. Parlando della monarchia come forma di governo perfetta e conforme alla na...
42 regno, Boulainvilliers si affida ad un discorso di tipo nuovo. Egli spera, forse, che i principi della sua opera vengano fatti propri dal futuro re di Francia, che egli preferisca istruirsi seguendo i suoi consigli piuttosto che le speculazioni astratte di un vescovo predicatore. La condotta dell...
44 La convocazione del 1789, dunque, chiede immediatamente di essere compresa alla luce di un duplice movimento, in grado da un lato di sondarne la continuità con la passata storia di Francia, la costituzione per ordini della società, ed i meccanismi di partecipazione politica ad essa propri, e dall...
45 con sicurezza tutti i membri dell’ordine ecclesiastico. Parimenti, viene esteso a tutti i nobili, «propriétaires ou non propriétaires», il diritto di essere eletti: tale diritto, dunque, non viene più riconosciuto loro sulla base del possesso di una porzione di territorio, e della giurisdizione e...
46 quello di trovare i mezzi più idonei per stabilire una comunicazione celere con tutti gli individui, in modo da collegare la più distante periferia alla capitale. È in quest’ottica che, nel corso del tempo, il territorio del regno è stato ripartito in una serie di divisioni amministrative, per lo...
47 È con questo panorama che Luigi XVI, all’atto di convocare gli Stati del 1789, ha a che fare, ed è a partire da esso che si spinge ulteriormente avanti. Egli infatti, spiegando le modalità della convocazione, conferma l’uso, già impiegato negli Stati del 1614, di far eleggere i deputati dei tre o...
50 Arrestandosi a queste considerazioni, sembrerebbe quasi che le innovazioni introdotte nel Regolamento di convocazione non siano che piccole modifiche, atte ad aggiornare l’antica istituzione degli Stati generali ai tempi moderni o meglio, indispensabili concessioni volte a mantenere l’antica cost...
53 Infatti, nella seduta reale del 23 giugno 1789 30 , dopo la forzatura con cui la camera del terzo stato si è autoproclamata Assemblea nazionale costituente, il re convoca i tre ordini in seduta comune e, tentando non solo di cancellare l’esito degli ultimi imprevisti avvenimenti, ma anche di trar...
55 che qui interessa, più ancora dei contenuti, sono i termini che la corte decide di impiegare: Art. 9. […] l’intention du Roi est […] qu’ils n’existent plus, dans le payement des contributions pécuniaires, aucune espèce de privilèges ou de distinctions. Art. 10. Le Roi veut que, pour consacrer une...
57 possibile contendere al monarca la sovranità assoluta, così come si erano spinti a fare, con impudenza sempre crescente, i notabili nel Settecento. Al contempo, sarà finalmente affermata una volta per tutte la teoria che i predecessori di Luigi XVI sono stati costretti a ribadire ogni volta contr...
58 È il conte di Mirabeau, tuttavia, a gelare le speranze della Corona. Egli è il primo a prendere la parola dopo l’intervento del re, e dimostrando la sua grandezza di politico di razza, racchiude in poche frasi lo spirito di un’epoca: J’avoue que ce que vous venez d’entendre pourrait être le salut...
59 I deputati degli Stati generali, e in particolare quelli del terzo proclamatisi costituenti, non potevano ottenere un riconoscimento più clamoroso. Il re, associandoli a sé nella rappresentanza, mostra di aver cessato di considerarli «indicateurs des besoins», e di ritenerli ormai, per la prima v...
61 Conclusioni della prima parte Nel percorso che abbiamo svolto in questa prima parte, si sono venuti accostando tre differenti discorsi: quello monarchico, condotto dalla corona di Francia almeno a partire dalla fine del Cinquecento e che si presenta nel 1789 al culmine della sua elaborazione teor...
62 ad un disegno di governo perseguito dalla monarchia nello spazio di diversi secoli, ed esplicitamente teorizzato a partire dalla fine del Cinquecento e soprattutto nel corso del Seicento: si tratta dell’appropriazione, da parte dei re francesi, dei principali capisaldi che l’elaborazione teorica ...
69 Sezione prima. Peuple C’est aujourd’hui la fête de la liberté; ce jour, autrefois, était consacré à la superstition et au royalisme: les prêtres seuls fêtaient le jour des rois; aujourd’hui, tous les vrais patriotes vont fêter un jour qui est devenu la fête des sans-culottes. Vous n’ignorez pas, ...
70 souveraineté nationale m’a conduit à penser que l’autorité de la nation n’était pas une vaine fiction» 2 . Che cos’è, dunque, per i Giacobini e per Robespierre in particolare, questo popolo? quale ne è la sostanza? Questa è la domanda a cui tenterò di rispondere in questa prima sezione della seco...
71 Capitolo quarto. Le caractère de la nation française 1. L’Adresse aux départements di Brival 1.1 In un intervento poco noto, eppure assai indicativo del clima e del pensiero che accompagna la fermentazione del 10 agosto, il deputato Brival riassume alla tribuna dei Giacobini di Parigi 1 le colpe ...
72 Non è dunque la vittoria del popolo, astrattamente parlando, che Brival esalta alla tribuna dei Giacobini: il 10 agosto ha vinto il popolo francese, che ha saputo far piazza pulita del proprio tiranno, il quale tradendo la propria patria ha scelto di costituire l’avanguardia delle operazioni nemi...
73 che possa essere il censo a determinare le condizioni della cittadinanza attiva, vale a dire, in buona sostanza, dell’appartenenza alla comunità politica, Robespierre ricorda con forza che tutti i nati e i domiciliati in Francia sono «membres de la société politique, qu’on appelle la nation franç...
74 In buona sostanza, il fatto di avere beni immobili e interessi economici all’interno del territorio nazionale, siano essi posseduti a titolo diretto o acquisiti attraverso i legami parentali e coniugali, è ciò che dà la garanzia sufficiente del fatto che un cittadino intenda stabilire un rapporto...
75 hommes et les climats sont divergents. C’est, en effet, une question de savoir si tous les hommes sont faits pour obéir aux mêmes lois et aux mêmes usages 13 . Ciò che appare a prima vista degno di nota è che l’idea di una repubblica universale di tutti gli uomini, di cui si è fatto portavoce Ana...
76 que ces provinces diverses ne pouvaient souffrir la même forme de gouvernement» 14 . Se così fosse, non solo la repubblica universale di Cloots sarebbe una chimera, ma anche una Francia che si estenda fino alla Savoia rischierebbe di essere troppo grande. Tuttavia, i motivi delle resistenze di Ro...
77 integrazione avverrebbe secondo l’oratore senza difficoltà alcuna, perché le relazioni commerciali dei due paesi sono già le stesse; ciò che è particolarmente interessante da sottolineare per il nostro discorso è che questa vicinanza è soltanto l’ultima di una serie di elementi che accomunano Fra...
80 al mantenimento dei diritti dell’uomo, della libertà del commercio e della pace del genere umano, afferma: que chaque région, devenue libre, forme alors un gouvernement conforme à l'étendue plus ou moins grande que la nature lui aura fixée, et que de toutes ces Conventions nationales un certain n...
81 2.4 A nome dei comitati diplomatico e di costituzione riuniti, spetta a Grégoire il compito di relazionare in assemblea sul progetto di decreto per la riunificazione della Savoia 29 . Chiedendosi in prima battuta se nazioni diverse abbiano il diritto di riunirsi in un unico corpo politico, Grégoi...
82 La Francia non deve certo pretendere di voler fare una sola repubblica dell’Europa intera, perseguendo il progetto di dominazione universale che era di Luigi XIV, bensì può e deve ragionevolmente accontentarsi di raggiungere le proprie frontiere naturali, le quali includono senz’altro la Savoia, ...
83 Ragionare astrattamente dell’uguaglianza degli uomini è un esercizio retorico che lascia il tempo che trova, che può essere apprezzato in un momento di festa 35 , ma non può essere seriamente considerato quando si parla del governo dei processi in atto e della vita in comune degli uomini. Anzi, s...
84 philosophes spécultatifs, ou en philosophes hommes d’état» 38 . Il filosofo uomo di stato, che altri non è se non il saggio legislatore, non può prendersi il lusso di astrarre dal materiale che ha di fronte: Je n’aime pas plus qu’un autre, le pouvoir des prêtres ; c’est une chaîne de plus donné à...
85 Nella seduta del Club del 17 novembre 1792, Garnier si attesta sullo stesso terreno quando afferma: il faut bien distinguer une Société qui se recrée, en quelque sorte, avec ses propres décombres, d’une Société neuve […] Si la République française était une Société naissante, je serais de l’avis ...
87 Capitolo quinto. Instituer le peuple. J.-J. Rousseau: un’altra modernità? 1. Un altro Rousseau? Il Manuscrit de Genève 1.1 Dal rifiuto quasi unanime della repubblica universale, all’accento posto sulle specificità che le differenze climatiche, storiche, geografiche producono sui diversi popoli, f...
90 definitiva ognuno deve essere padrone di fare i propri conti, e tirarne le conclusioni che ritiene opportune 11 . Così Diderot, giungendo alla conclusione del proprio ragionamento, afferma: Mais si nous ôtons à l’individu le droit de décider de la nature du juste et de l’injuste, où porterons-nou...
91 chacun ne songerait qu’à soi […] Il est certain que le mot de genre humain n’offre à l’esprit qu’une idée purement collective qui ne suppose aucune union réelle entre les individus qui le constituent 14 . È così che il ginevrino può liquidare l’idea della società generale, affermando che «ce pret...
93 indagine. La riflessione politica deve pertanto concentrarsi non sulle condizioni che da un presunto stato di natura permetterebbero il passaggio allo stato civile o, più ingenuamente, che consentirebbero di rintracciare una civiltà naturale degli uomini, bensì interrogarsi a fondo sulla natura e...
95 fondate sul diritto del più forte e sulla condizione di schiavitù dei vinti in guerra 23 , Rousseau entra nel vivo della trattazione: facendo vedere nel quinto capitolo «qu’il faut toujours remonter à une première convention» 24 , nel celeberrimo sesto capitolo prende finalmente in esame i fondam...
96 nella maniera più chiara tutta la grammatica della teoria politica moderna, ma mostra anche di impostare la soluzione del problema in un modo del tutto conforme a quel movimento di cui tale teoria, da Hobbes in avanti, ha mostrato l’inevitabilità 28 . Se tutto si riduce ad una questione di forza,...
97 Di fronte a questo genere di argomentazioni, viene seriamente da chiedersi che fine abbia fatto lo sforzo messo in campo da Rousseau all’inizio del Manuscrit de Genève per superare l’orizzonte concettuale della scienza politica moderna e, ancor prima, se sia davvero uno sforzo di tal genere ciò c...
98 Queste poche righe ci indicano immediatamente due cose estremamente rilevanti. La prima è che Rousseau ritiene di aver a questo punto assolto il compito che si era assegnato nel capitolo quinto del primo libro, là dove indicava la necessità di esaminare «l’acte par lequel un peuple est un peuple»...
99 caso, non vi sarebbe bisogno di nessuna legge, di nessun governo, di nessuna convenzione. Ciò che i membri di una comunità possono e devono fare è interrogarsi sulle leggi che vengono loro date, discuterle, accoglierle dando il proprio assenso, o rifiutarle: i cittadini possono aggiungere al cont...
101 tempéraments des hommes qui les habitent, dont les uns consomment peu dans un pays fertile, les autres beaucoup sur un sol ingrat 40 . Insomma, come il medico calibra la sua cura sulla persona del malato che in quel momento si trova di fronte, con le sue peculiarità fisiche e caratteriali, così ...
102 Quel peuple est donc propre à la législation? Celui qui, se trouvant déjà lié par quelque union d’origine, d’intérêt ou de convention, n’a point encore porté le vrai joug des lois ; celui qui n’a ni coutumes, ni superstitions bien enracinées […] enfin celui qui réunit la consistance d’un ancien ...
103 Les usages qu’on trouve établis attestent au moins qu’il y eut une origine à ses usages 46 . Da un tempo immemorabile non si formano più popoli, e tuttavia gli uomini del tempo di Rousseau non vivono certo nello stato di natura: quando Rousseau scrive, l’Europa è popolata da nazioni, le cui orig...
106 In questo modo, ciò che Rousseau accoglie dell’elaborazione della scienza politica moderna è l’idea che le società umane si reggano su legami che in ultima istanza riposano su una decisione volontaria dei singoli; e tuttavia tale decisione non poggia su un vuoto pneumatico, ma è condizionata e c...
107 Capitolo sesto. La concezione robespierriana del popolo 1. La nature même des choses: ciò che è naturale è costituzionale 1.1 Nei primi due capitoli di questa parte ho cercato di mettere in evidenza le fortissime analogie che intercorrono fra il concetto di popolo dominante nel dibattito interno...
108 comunità politica sia del tutto consonante con quanto siamo venuti riscontrando nel corso dei primi due capitoli di questa seconda parte; successivamente, entrerò nel dettaglio del concetto robespierriano di popolo, mostrando in che cosa per lui il popolo consista, e quali siano gli spazi della ...
109 che i loro membri, quantunque tutti appartenenti alla stessa specie, non corrano alcun rischio di confondersi 3 . Così, è la natura stessa a invitare i costituenti a ne point violer la plus irréfragable des toutes les lois, celle de la nature même, qui a voulu qu’elle [la ville d’Avignon] fût, q...
110 che, rendendoli simili fra di loro, li differenzia irrimediabilmente dagli uomini di altre associazioni politiche, talché, per quanti contratti e concordati si possano fare, un inglese rimane un inglese, un francese un francese, e così via. Non esiste un genere umano, composto da un’infinità di ...
111 sopra, esso ci dice qualche cosa di più. Robespierre, infatti, non sta qui soltanto affermando che gli individui, tutti uguali per diritto di natura, detengono la sovranità, quantunque non possano esercitarla che attraverso i propri rappresentanti. Egli sta anche sostenendo che c’è un ordine di ...
112 Le diverse società umane sono distinte l’una dall’altra, in quanto si sono formate in situazioni ambientali totalmente differenti: il clima e il suolo, determinando la tipologia delle colture e degli alimenti, imponendo precisi tipi di bisogni, offrendo particolari mezzi per farvi fronte, forgia...
114 peuple. Par ce mot, j’entends, moi, l’universalité des citoyens. M. Robespierre. Je réclame moi-même contre toute manière de parler qui prend le mot peuple dans une acception limitée ; et si je l’ai employée dans ce discours, c’est que d’après nos anciennes habitudes, d’après nôtre langue actuel...
116 peuple, est l’amie naturelle et le soutien nécessaire de la liberté, précisément parce qu’elle n’est ni corrompue par le luxe, ni dépravée par l’orgueil, ni entraînée par l’ambition, ni agitée par toutes les passions ennemies de l’égalité ; parce que ses habitudes, sa faiblesse et sa pauvreté mê...
121 Robespierre non vuole lasciarsi sfuggire di mano, proprio quando il risultato sembra a portata e che tuttavia l’assurdo, astratto e interessato universalismo dei suoi avversari continua a ricacciare indietro. Finito il tempo degli avvertimenti, è con il processo al re che Robespierre rompe defin...
124 omogenei, quasi direzionati, orchestrati, necessitati o, per dirla con Spinoza, come diretti da una sola mente 30 . Che in Francia esista un popolo, ciò è dunque per Robespierre fuori discussione. Ciò che resta tuttavia da provare è che quel popolo che Robespierre ha visto coincida con la nazion...
125 Indubbiamente con tale richiamo il leader giacobino si propone innanzitutto di scongiurare il rischio che il movimento rivoluzionario presti inutilmente il fianco alla persecuzione dei suoi oppositori, caricandosi del compito di far comprendere alla Società che, qualora si decida di portare un a...
128 fervidamente sentiti non solo a Parigi, bensì anche in ogni angolo del paese 43 . È così che, ripensando un’altra volta alla festa della Federazione del 1790, Robespierre può ritrovare la sicurezza nell’affermare che quella festa non fu una festa di parigini, ma lo spettacolo della nazione franc...
132 capitale potrebbe legittimamente essere a Marsiglia piuttosto che a Parigi, è altrettanto vero che essa può continuare a rimanere a Parigi anziché essere trasferita a Marsiglia. Le motivazioni devono dunque essere, giocoforza, ben altre. Pronunciando il famoso discorso sull’influenza della calun...
133 esattamente per questo che i girondini hanno necessità e urgenza di trasferire la sede della Convenzione e che, per opposte ragioni, Robespierre si batte affinché invece vi resti. Se è appunto vero che in ogni città ove l’assemblea si trovasse vi sarebbero cittadini francesi pronti a sorvegliarl...
134 rivoluzione di agosto. L’elezione dei convenzionali ha infatti uno scopo preciso: rifare la Costituzione, abolendo quei due vizi capitali da cui la carta del ’91 era inficiata: la distinzione fra cittadini attivi e passivi, e la monarchia come forma di governo. Cos’altro hanno chiesto, nell’insu...
135 La comunità politica mantiene la sua presenza e la sua consistenza anche senza il re o i rappresentanti giacché questi, lungi dal costituire la nazione, non ne sono che gli incaricati. E che l’ipotesi dello scioglimento del patto che si suppone alla base dell’esistenza della comunità venga qui –...
137 Sezione seconda. Gouvernement Il percorso che abbiamo svolto fin qui è preliminare per il prosieguo della nostra analisi, volta a sondare il concetto di rappresentanza in Maximilien Robespierre. Esso, che costituisce il vero fulcro della riflessione politica del giacobino, è infatti costantement...
139 Capitolo settimo. Il governo in Rousseau 1. Puissance législative e puissance exécutive 1.1 Il terzo libro del Contrat social entra nel merito del primo tipo di leggi, le politiche o fondamentali: esse, lungi dal risolvere il campo d’azione del legislatore – che si intende costantemente impegnat...
140 popolo senza il legislatore, o il legislatore senza un popolo, allo stesso identico modo non si può pensare la potenza legislativa senza il governo 1 . Per questa via, la potenza esecutiva non si limita a coprire la metà dello spazio del politico, occupato per l’altra metà dalla potenza legislat...
141 Insomma, il governo permette agli ordini della legge di materializzarsi: senza qualcuno che comanda, dirige, decide, che governa appunto, la legge sarebbe del tutto impotente e resterebbe «en place». In una comunità politica è dunque necessario e indispensabile affidare a qualcuno il compito di ...
143 nombre des hommes, mais en général par la quantité d’action, laquelle se combine par des multitudes de causes ; qu’au reste si, pour m’exprimer en moins de paroles, j’emprunte un moment des termes de géométrie, je n’ignore pas cependant que la précision géométrique n’a point lieu dans les quanti...
145 savoir fixer le point où la force et la volonté du gouvernement, toujours en proportion réciproque, se combinent dans le rapport le plus avantageux à l’État 13 . Non basta poter determinare con la maggior precisione possibile la grandezza del governo in relazione al numero degli abitanti da gove...
146 il passaggio dal generale al particolare; altro è riconoscersi in un principio, altro decidere quando è il caso di applicare quel principio, a quali circostanze, a quali persone. È in questa operazione che, oggettivamente, si creano le possibilità per piegare a profitto di qualcuno le disposizio...
147 In definitiva, il problema che Rousseau mette a fuoco nella trattazione del governo democratico è che la conformità, per quanto possibile, della volontà dei magistrati a quella del popolo non passa per un ragionamento di tipo numerico-quantitativo, perché se questo fosse vero basterebbe mettere ...
148 legge dipende dalla rettitudine dei magistrati stessi, e ciò che davvero conta è in buona sostanza che chi governa lo faccia con saggezza, anteponendo gli interessi della comunità ai propri che pure, per la posizione privilegiata in cui si trova, potrebbe in ogni momento e con la massima facilit...
149 3. Popolo, deputati, magistrati: lo statuto della rappresentanza 3.1 All’inizio del tredicesimo capitolo del terzo libro, Rousseau scrive: Il ne suffit pas que le peuple assemblée ait une fois fixé la constitution de l’État en donnant la sanction à un corps des lois; il ne suffit pas qu’il ait é...
153 L’idée des représentants est moderne : elle nous vient du régime féodal, de cet inique et absurde gouvernement dans lequel l’espèce humaine est dégradée, et où le nom d’homme est en déshonneur 31 . L’idea di rappresentanza arriva ai moderni per filiazione diretta dal regime feudale, in cui il do...
154 Così, non soltanto è possibile dire che il governo rappresenta il popolo, bisognerà anzi dire, al contrario, che esso necessariamente lo rappresenta, in quanto l’esecuzione della legge non è che l’applicazione alla stessa della forza di cui il governo è depositario. Da questo accenno, sembrerebb...
156 fra governo e popolo (e suoi eventuali commissari); rispetto ad esso, gli stati patologici sono costituiti dal governo dispotico da un lato, e dalla rappresentanza legislativa dall’altro, che espropriano entrambi la comunità del suo ruolo politico e che dunque finiscono per toccarsi e passare l’...
157 Infatti, se il popolo non agisce politicamente, in senso pieno e proprio, che quando è riunito in assemblea, negli intervalli che intercorrono fra due assise esso non ricade in una dimensione semplicemente privata, dalla quale non saprebbe osservare se i magistrati, nella loro opera di interpret...
159 4. Agitazione della libertà o pacificazione? Lo spettro dell’unanimità 4.1 Prima di confrontarci, seppur rapidamente, con il problema che i capitoli finali dell’opera pongono, converrà insistere brevemente sulla concezione del politico che emerge dalla trattazione rousseauiana del governo. Da qu...
160 La libertà del corpo politico non si sposa immediatamente con una situazione di pace, che anzi deve essere fuggita se per pace si intende quella condizione di «repos», cui Rousseau aveva accennato poco prima, e che coincide con la supina accettazione da parte dei cittadini di ogni provvedimento ...
161 à mesure qu’il devient nécessaire d’en promulguer de nouvelles [lois], cette nécessité se voit universellement. Le premier qui les propose ne fait que dire ce que tous ont déjà senti 40 . In tale maniera, da una situazione di pace e concordia perfette non possono che continuare a seguire «la pai...
165 amministrativa pregressa e futura. La mediazione compiuta dai censori si chiarisce così per la possibilità di rendere la volontà generale commisurabile alle necessità della sua concreta applicazione, garantendo ai cittadini la facoltà di interlocuzione con i magistrati e a questi ultimi l’occasi...
166 fare questo, che governo sarebbe quello che si limitasse a recepire di volta in volta le indicazioni di contenuto provenienti dal popolo, attraverso l’opinione, sui provvedimenti da adottare? Non si emanerebbero dei decreti dettati e segnati dall’arbitrio, anziché dalla saggezza e dalla virtù di...
168 provvedimento che, nello specifico, ha posto il primo tassello per immettere nel giudizio popolare sui duelli l’idea che essi abbiano in qualche misura a che fare con la viltà. Fuori dall’esempio, Rousseau sta qui fornendo un’indicazione chiara: se i magistrati hanno la capacità di tenere un con...
169 insieme. Tuttavia, egli indica nelle divisioni, nei contrasti, nei lunghi confronti interni al popolo il germe che porterà la volontà della comunità politica a soccombere di fronte alle pressioni e alle insidie, sempre possibili, del governo, e quindi vede nell’unanimità della nazione l’unico ri...
171 Capitolo ottavo. La concezione robespierriana del governo 1. Pro e contro l’appello al popolo. Quale concetto di rappresentanza? 1.1 Nel momento in cui la presente analisi entra nel vivo della riflessione robespierriana sul sistema dei poteri, sul rapporto che essi intrattengono l’un l’altro e r...
177 sistema del veto, cerca di far giocare a proprio favore il prestigio di cui Sieyès gode in assemblea, allineandosi alle sue posizioni, insistendo al contempo sulle affermazioni dell’abate che più possono impressionare una maggioranza viepiù impaurita dalla pressione della folla parigina. Così, c...
180 Costituzione del ’91, nel tentativo di individuare lo spazio di azione politica che sia consentito esercitare ai cittadini, senza che ciò comporti un attacco frontale al sistema dei poteri e delle autorità da poco insediatesi. L’incipit del brano è dedicato dall’autore a sgombrare il campo da og...
182 joie, quand c’est l’intérêt général qui commande. Les bonnes lois amènent les bonnes mœurs qui, à leur tour, cimentent leur puissance 21 . Le leggi servono per rendere migliori i cittadini, e ciò non è possibile se esse non sono informate di quella saggezza che sola può riuscire allo scopo. Se l...
185 des charges. Ceux qui les exercent ne sont pas les dominateurs des peuples, mais leurs chargés d’affaires. Tout citoyen doit obéissance au magistrat : hors de l’exercice de ses fonctions, le magistrat n’est plus qu’un individu, l’égal de ses concitoyens 30 . Se è necessario, all’interno di una c...
186 soldato deve prestare al comandante, si pretende di trasformarlo in un automa, in uno strumento soggetto in tutto e per tutto all’arbitrio dei suoi superiori; quella è invece la disciplina che lo svolgimento specifico delle operazioni militari richiede, in cui è necessario che il generale impart...
187 La discipline qu’ils ont violé, c’étoit la soumission passive et aveugle à la volonté d’un maître, même en ce qui est parfaitement étranger aux relations du soldat avec le chef 35 . Il comando del capo, e l’obbedienza dei soldati-cittadini, è dunque la vera disciplina militare, il principio vita...
189 comune –, se il comando a cui è tributata sa essere e mantenersi buono. Se è tale, questo non ha bisogno di pensarsi come sciolto dal contesto comunitario in cui è esercitato, e che anzi è la regola della sua condotta e l’oggetto delle sue cure. Il buon governante riconosce infatti come un bene ...
191 sostanzialmente unitario, non mancano tuttavia oscillazioni terminologiche, anche di non poco conto, che ne complicano notevolmente la comprensione complessiva. La seconda è che fare chiarezza, per quanto possibile, sulla posizione che Robespierre porta avanti nel dibattito costituzionale divent...
192 funzioni pubbliche diverse, che per il significato vero che la parola veicola. Poiché tuttavia «le véritable caractère des mandataires du peuple est détérminé par la nature de leurs fonctions», talché basta semplicemente dire quali fra esse siano gerarchicamente sovraordinate alle altre per indi...
194 «parodier la souveraineté, en la poussant aux derniers excès de la démocratie absolue; telle qu’elle n’exista jamais chez aucune peuple, pas même à Sparte ni à Athenes» 50 . Che le due posizioni non siano semplicemente una boutade, o un’incoerenza dovuta alle esigenze tattiche del momento, si ve...
196 nel suo impianto meno rappresentativa di quella del 1791, e la sconfitta per Robespierre è cocente e beffarda: i suoi anatemi contro la democrazia pura sono serviti alle seconde file della Gironda per riaffermare, tale e quale, il principio rappresentativo: la volontà dei rappresentanti è la vol...
198 richiamata. Si tratta della posizione sostenuta da Hérault de Séchelles, che il 10 giugno è relatore alla Convenzione per conto del Comitato di Salute Pubblica sul progetto costituzionale 58 . Egli, dopo aver innanzitutto premesso che il Comitato ha prestato «d’abord l’attention la plus sérieuse...
202 successivo, afferma che la Costituzione non riconosce «d’autre gouvernement légitime que le gouvernement républicain» 69 , egli stia in realtà alludendo esclusivamente alla funzione esecutiva. Basta tuttavia procedere nella lettura per accorgersi che le cose stanno diversamente. Nell’articolo qu...
204 Je ne connais pour un peuple que deux manières d’exister, ou bien qu’il se gouverne lui-même, ou qu’il confie ce soin à des mandataires. Nous, députés républicains, nous voulons établir le gouvernement du peuple, par ses mandataires, avec la responsabilité 74 . Se i magistrati sono incaricati da...
205 severamente e con la stessa facilità dei crimini privati dei cittadini. Ora, i cittadini non possono essere «un juge toujours en activité»: è sufficiente che essi conservino la facoltà di revocare i mandatari che hanno eletto, in qualsiasi circostanza lo ritengano opportuno; per il resto, Robesp...
206 giacobino non trascura di indagare 81 –, ma nella comunità dei cittadini, chiamata a giudicare sulla bontà dell’operato dei propri magistrati 82 . Ci si può chiedere, osserva conclusivamente Robespierre, se con delle precauzioni del genere si riesca a garantire l’«obéissance» alle autorità costi...
209 chi può assicurare che il giudizio finale sia davvero quello popolare, e non, un’altra volta, condizionato dall’intrigo? 93 Con queste parole, il giacobino sembra aver improvvisamente ritrattato le sue posizioni: forse che egli, alla faccia della coerenza, adesso che i Girondini sono stati estro...
213 Capitolo nono. La comunità unanime 1. Dal gouvernement constitutionnel al gouvernement révolutionnaire 1.1 La Costituzione, approvata il 24 giugno, dopo appena quindici giorni di discussione, viene ratificata con il voto popolare del 4 agosto e promulgata il 10, in occasione della festa che rico...
215 delle persone incaricate dalla comunità di attendere per suo conto agli affari pubblici. La virtù è infatti ciò che, sola, fa sì che le persone a cui è affidato il comando lo esercitino nell’interesse della comunità, orientando la propria azione allo sviluppo armonico e complessivo del corpo pol...
217 intéressante et nombreuse» che per Robespierre costituisce la comunità politica francese. Il 25 giugno, vale a dire il giorno dopo che il testo della Costituzione è stato licenziato dalla Convenzione, Robespierre, sollecitando i deputati ad occuparsi dei grandi interessi della nazione, afferma: ...
219 intervento è di per sé eloquente: Sur les rapports des idées religieuses et morales avec les principes républicains, et sur le fêtes nationales 11 . Questo intervento è per noi particolarmente significativo: fin dalle prime battute, Robespierre inquadra l’argomentazione nel contesto di una situa...
224 genere non è mai esistita, né mai esisterà fra gli uomini 31 . Al contrario, il governo popolare è quello in cui «le citoyen soit soumis au magistrat, le magistrat au peuple, et le peuple à la justice»: perché ciò sia possibile, è necessario pervenire a un ordre des choses où toutes les passions...
226 Il regno della giustizia di cui Robespierre ha più volte parlato non è dunque la condizione in cui gli uomini abbiano risolto una volta per tutte i loro problemi, non è il paradiso in terra dove essi attingano la perfezione; è al contrario la condizione nella quale soltanto essi possono tentare ...
227 popolo esso si traduce immediatamente in una guerra senza quartiere. Nella condizione repubblicana non ci sono dèi, ma uomini; e tuttavia tutti gli uomini sono stati guadagnati alla prospettiva repubblicana, non ci si sono membri del corpo politico che non siano cittadini, e tutti i cittadini co...
228 que nous importe de vaincre les rois, si nous sommes vaincus par les vices qui amènent la tyrannie? […] Dans la carrière où nous sommes, s’arrêter avant le terme, c’est périr 42 . L’indicazione di un termine alla necessità del terrore resta così del tutto imprecisata, e l’unica certezza che Robe...
231 questo snodo cruciale del pensiero robespierriano. Uno dei più illuminanti è un articolo che ancora nel dicembre del 1792 Robespierre aveva pubblicato nelle Lettres à ses commettans 49 . Qui, contestando la proposta del comitato delle finanze di sopprimere i fondi destinati al sostentamento del ...
235 nemici dopo Termidoro, si sia provato a mettere in discussione l’integrità dell’Incorruttibile. Per tutta la Rivoluzione, Robespierre ha esercitato un magistero, mostrando la congruità della sua condotta con i principi che andava professando: egli ha fatto della sua parola e della sua azione l’i...
236 Le parole con cui Foucault termina la sua analisi sembrano scritte su Robespierre. Dopo aver riepilogato i due poli della parresia, quello positivo, all’origine della tradizione mistica, e quello negativo, all’origine della tradizione ascetica, afferma: Ce pôle anti-parrèsiastique, ascétique, sa...
237 scenografia appositamente progettata, svelano con definitiva chiarezza la visione robespierriana del politico. Di essi, teniamo in conclusione queste parole: Peuple généreux, veux-tu triompher de tous tes ennemis? pratique la justice et rend à la divinité le seul culte digne d’elle. Peuple, livr...
239 Conclusioni generali 1 L’approdo del discorso robespierriano sul popolo e sul governo, così come ci si è venuto imponendo in questo nostro attraversamento, ci riporta al punto da cui questo lavoro ha preso le mosse. Per rendercene conto, basta rileggere ora alcune righe di Boulainvilliers: Les A...
240 sono automaticamente in campo due volontà: quella dei governati, e quella di chi governa; il problema che si pone è dunque di comprendere come esse debbano rapportarsi, al fine di assicurare un armonico e ordinato sviluppo dell’insieme e di permettere l’attingimento del bene comune. Ciò è possib...
242 riflessione politica robespierriana sui concetti di popolo, nazione e governo, una sorprendente vicinanza all’elaborazione teorica avanzata dalla reazione nobiliare contro la monarchia assoluta. 3. Robespierre, sulla base della concreta urgenza del governo, si trova nelle condizioni di dover for...
246 S IEYÈS J.-E., Opere e testimonianze politiche, tomo I: scritti editi, a cura di G. Troisi Spagnoli, Giuffrè, Milano, 1993, 2 vol. B) Traduzioni italiane dei discorsi di Robespierre B ATTISTA A. M. (a cura di), I principi della democrazia: discorsi all’Assemblea Costituente Francese 1789-1791, P...
247 R AO A. M., G ALDERISI C., R UFI E. (a cura di), Pro e contro la rivoluzione. Scritti di E.- J. Sieyès, M. I. F. Robespierre, J. De Maistre, introduzione di Giuseppe Galasso, Roma, Salerno Editrice, 1989 R EVELLI M. (a cura di), Robespierre, ovvero la rivoluzione, Roma, Alegre, 2005 R OBESPIERRE...
248 R ICHELIEU A.-J. DE P LESSIS , DUC DE , Testament politique, édition critique publiée avec une introduction et des notes par Louis André et une préface de Léon Noel, Paris, R. Laffont, 1947 R OUSSEAU J.-J., Œuvres complètes, préface de Jean Fabre, présentation et notes de Michel de Launay, Paris...
249 B) Letteratura critica A GAMBEN G., Stato di eccezione. Homo sacer, II, 1, Torino, Bollati Boringhieri, 2008 2 I D ., Il Regno e la gloria. Per una genealogia teologica dell’economia e del governo. Homo sacer, II, 2, Vicenza, Neri Pozza, 2007 I D ., Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita, ...
250 B ENIGNO F., S CUCCIMARRA L. (a cura di), Il governo dell’emergenza: poteri straordinari e di guerra in Europa tra 16. e 20. secolo, Roma, Viella, 2007 B ENIGNO F., Specchi della Rivoluzione: conflitto e identità politica nell’Europa moderna, Roma, Donzelli, 1999 B ENOIT F.-P., « Montesquieu ins...
251 B ORGETTO M., La devise «liberté, égalité, fraternité», Paris, PUF, 1997. B OUDON J., Les Jacobins. Une traduction des principes de Jean-Jacques Rousseau, Paris, LGDJ, 2006. B RANDALISE A., Categorie e figure. Metafore e scrittura nel pensiero politico, Unipress, Padova. B RUNEL F., Thermidor : ...
252 C AVALLARO M., Maximilien Robespierre: tra rivolta e rivoluzione, Giarre, La Rocca, 2001. C ITTON Y., L’envers de la liberté : l’invention d’un imaginaire spinoziste dans la France des Lumières, Paris, Éd. Amsterdam, 2006 C HIGNOLA S., D USO G., Storia dei concetti e filosofia politica, Milano, ...
253 E HRARD J. (s. dir.), Images de Robespierre : actes du Colloque international de Neaples, 27-29 septembre 1993, Napoli, Vivarium, 1993 E VANGELISTA R., Il bagaglio politico degli individui. La ‘dinamica consuetudinaria’ nela riflessione politica di Spinoza, Milano, Ghibli, 2010 F ERNANDEZ S. J.,...
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259 I D ., I confini del mondo: storia del cosmopolitismo dall’antichità al Settecento, Bologna, Il Mulino, 2006 S IMONIN A., Le Déshonneur dans la République. Une histoire de l’indignité. 1791- 1958, Paris, Bernard Grasset, 2008 S LONGO P., Governo della vita e ordine politico in Montaigne, Milano,...
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